sabato 30 dicembre 2017

L'angolo di Gio: La commedia umana, William Saroyan



La commedia umana, William Saroyan


Confesso che fino a poche settimane fa non avevo idea di chi fosse William Saroyan…
Poi, leggendo Nel più bel sogno di Marco Vichi, mi sono imbattuto per caso nel nome di questo scrittore: il Commissario Bordelli – il protagonista – era infatti impegnato nella lettura di La commedia umana e ne tesseva le lodi in maniera entusiastica.
Fatto sta che, qualche tempo dopo, il libro è entrato di prepotenza nella mia wish-list, mi è stato regalato per Natale… e mi ci sono immediatamente dedicato: è stata una splendida esperienza (l'ho divorato in due giorni) che si è meritata un posto d'onore tra le migliori letture del 2017.
Raramente mi è capitato di emozionarmi così con un romanzo… ma procediamo con ordine. 

La storia dei Macauley è simile a quella di altre famiglie all'epoca del Secondo Conflitto Mondiale: padre deceduto, fratello maggiore partito per il fronte e soldi che scarseggiano. Nonostante tutto, i Macauley hanno la scorza dura: la mamma si dedica alla cura del pollaio, la sorella agli studi ed il piccolo Ulysses – un personaggio davvero unico – osserva il mondo circostante con i suoi occhi limpidi e sinceri. Il vero protagonista, però, è Homer, il terzogenito: pur frequentando il liceo, mantiene la famiglia lavorando come portalettere all'Ufficio del Telegrafo, rivelandosi il messaggero più veloce della costa occidentale. A poco a poco prenderà coscienza di se stesso e delle sue abilità, facendo il suo ingresso nel mondo difficile e controverso degli adulti. 

La commedia umana rappresenta il ritratto magico e delicato di un’America ormai lontana e, al tempo stesso, una meravigliosa parabola sul mondo dell'adolescenza. La scrittura è semplice, lineare, capace di prendere per mano il lettore e di trascinarlo in un mondo in cui la serenità dei protagonisti di fronte agli eventi colpisce il cuore, non venendo meno neppure quando si discorre di cose orribili come la guerra e il dolore. 
Si tratta di un'opera che, a prima vista, potrebbe apparire un po' troppo buonista e sdolcinata, l’ennesima declinazione del sogno americano… Eppure, nonostante ciò, ogni singola riga è in grado di esprimere una sensazione di semplicità e di delicatezza che, talvolta, si miscela con "la rabbia armena" potentemente distillata dalla penna dell’autore. 
Questo è il classico libro d'altri tempi che può funzionare ancora in un’epoca come la nostra: profondo e spirituale, lirico e commovente, mi ha permesso di scoprire un grande della letteratura nordamericana del Novecento che ha influenzato autori famosi come Bukowski e John Fante. 
Se dovevo trovare il romanzo adatto per concludere degnamente questo anno di letture… non potevo fare scelta migliore.


Consigliato a: coloro che amano i grandi romanzi capaci di parlare alla mente ed al cuore e a tutti quelli che vogliono (ri)scoprire un piccolo classico che merita un posto in primo piano sugli scaffali di ogni libreria che si rispetti.


Voto: 8,5/10





3 commenti:

  1. Se ha influenzato Fante e Bukowski, vale proprio leggerlo. Non dico la pena, ma vale la gioia di leggerlo. Benissimo, lo aggiungo alla mia Cintura di Orione in libri... grazie della segnalazione!

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  2. Un libro che non conoscevo... e che mi ha stupito.

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  3. Saroyan ha avuto il merito di concentrare nel testo l'umilta', la sincerita' e l'innocenza che solo gli esseri umani allo stato piu' puro possono vantare. Anch'io ho conosciuto questo libro, questo autore, attraverso la lettura di Marco Vichi e gli dico... grazie. Silvia

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