venerdì 1 dicembre 2017

L'angolo di Gio: La famiglia Moskat, Isaac Bashevis Singer




La famiglia Moskat, Isaac Bashevis Singer

Devo confessare che l'inizio non è stato facile: la prima parte del libro, in cui facciamo la conoscenza dei personaggi, mi è risultata un po' ostica ed ho rimpianto le opere del fratello Israel Joshua (La famiglia Karnowski e I fratelli Ashkenazi, soprattutto). Proseguendo nella lettura, comunque, mi sono addentrato in questa narrazione fluviale e ho finito con l'appassionarmi ad una storia che rappresenta il grande affresco di un popolo e di un'epoca, opera di un eccellente scrittore.

Seguiamo le vicende della famiglia Moskat attraverso il periodo compreso tra l'inizio del Novecento e la seconda Guerra Mondiale, poco prima dell'hitleriana soluzione finale. La vera protagonista del libro è però la società ebraica polacca con la sua cultura densa ed articolata. L'ascesa e decadenza di questa grande e numerosa famiglia rappresenta l'archetipo della storia di un popolo e della sua cultura, in cui hanno un enorme peso le ataviche tradizioni ed i formalismi: elementi che, col tempo, verranno completamente sconvolti dall'inesorabile spinta della modernità.

I personaggi (per seguire i quali consiglio di tenere sotto mano l'albero genealogico riportato ad inizio libro) si trovano combattuti tra la certezza del loro essere assolutamente ebrei e le incognite di un'epoca che assume le forme pericolose di un'omologazione culturale con i gentili.

Nonostante le mie preferenze letterarie siano tutte per il menzionato fratello minore, Isaac Bashevis Singer merita un posto nell'olimpo dei grandi narratori del Novecento. La famiglia Moskat è un romanzo da leggere assolutamente: opera di enorme spessore - storico, culturale e narrativo - può essere accostata sia alle grandi saghe degli scrittori russi sia ad altri capolavori come I Buddenbrook e Cent'anni di solitudine.
Probabilmente, nelle 600 pagine del racconto si percepisce la mancanza di pathos e proprio per questo si fatica ad affezionarsi ai personaggi. Malgrado ciò, mi sento di dire che si tratta di un libro necessario, che racconta una storia capace di assumere una valenza universale. La vita e la morte, l'amore e l'amicizia, la morale pubblica e quella privata emergono prepotentemente tra le pagine di un romanzo capace, come pochi altri, di restituire l'immagine di un popolo unico, ritratto in un periodo storico fitto di importanti cambiamenti.


Consigliato a: coloro che amano le grandi saghe famigliari e a tutti quelli che vogliono fare la conoscenza di uno dei più grandi narratori del Novecento nonché Premio Nobel per la Letteratura.


Voto: 7/10


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