venerdì 12 gennaio 2018

L'angolo di Gio: La strage degli imbecilli, Carl Aderhold



La strage degli imbecilli, Carl Aderhold



La storia di un uomo, in apparenza gentile e garbato, che si trasforma in un inesorabile sterminatore di… imbecilli. E così, pagina dopo pagina, inizia a far fuori portinaie dalla lingua lunga ed automobilisti indisciplinati, funzionari arroganti e vecchietti logorroici. Ad un certo punto comincerà a rivolgere l’attenzione alle persone che gli ruotano attorno - la consorte, i colleghi, l'amante – prima di iniziare ad eliminare una serie di lavoratori in divisa (essendo essa stessa un indice d'assoluta imbecillità). Alla fine del percorso, arriverà ad incarnare un ritratto non troppo dissimile da quello dei suoi avversari, trasformandosi in un individuo insopportabile, arrogante e saccente, che abusa a dismisura del proprio potere.

Questo romanzo rappresenta un originale mix tra la black-comedy ed un saggio antropologico/sociologico. Scritto con uno stile semplice e conciso, costantemente pervaso da una venatura di humour nero, cavalca l'onda del politicamente scorretto e proprio per questo risulta abbastanza scorrevole e divertente.
Purtroppo, dopo un inizio folgorante, il meccanismo diventa un po’ prevedibile; il susseguirsi di omicidi – alla fine saranno 140 i "caduti" per imbecillità congenita e manifesta – trasforma ben presto il racconto in una blanda ripetizione di eventi delittuosi, perpetrati nelle maniere più diverse: con armi da taglio, da fuoco, esplosivi ed altre ingegnose soluzioni. Se l’idea di partenza era azzeccata e perfettamente funzionale al racconto, il canovaccio rischia di diventare eccessivo ed irritante: oltre duecento pagine dedicate all'escalation criminale del protagonista, francamente, mi sembrano un po’ troppe…

Al di là di tutto, il libro incarna un buon esempio di satira della società contemporanea. Con piglio irriverente e frequenti escursioni nel grottesco, riesce a strappare più di un sorriso... e questo è indubbiamente un titolo di merito. Peccato che l'autore, dopo la poderosa intuizione iniziale, si sia adagiato sugli allori e non abbia osato andare oltre: probabilmente avrebbe trasformato questa storia nera, piacevole ma ridondante, in un gioiellino. 


Consigliato a: tutti gli amanti dell’umorismo nero, che  detestano il politically correct ed hanno l'irrefrenabile desiderio di (sor)ridere con intelligenza.


Voto: 6/10


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