venerdì 16 febbraio 2018

Breve storia del giallo italiano: da Augusto De Angelis a Antonio Manzini (Terza parte)


Dopo aver analizzato, nei due articoli precedenti, quella che è stata la lenta ma progressiva affermazione del Giallo italiano… non potevamo terminare senza lasciare un po’ di spazio agli autori contemporanei.
Sembra quasi uno scherzo del destino, ma il romanzo poliziesco di casa nostra – che per anni è stato trascurato/disprezzato/sminuito - dimostra oggi una vitalità al di fuori del comune, tanto da essere diventato l’unico Genere Letterario capace di tenere in piedi il traballante mercato editoriale.
Col passare del tempo il numero degli ispettori e commissari nostrani si è moltiplicato in maniera esponenziale; abbiamo così fatto la conoscenza di personaggi originali, ben caratterizzati ed inseriti in un contesto geografico che molto spesso assume una rilevanza non secondaria all'interno della storia. Alcuni di loro sono divenuti eroi delle fiction TV, arrivando a competere con modelli stranieri che, fino a poco tempo prima, erano predominanti.
Gli autori italiani meritevoli di attenzione sono davvero numerosi e, mai come in questo caso, risulta difficile operare una scelta che non faccia torto a nessuno. Abbiamo però puntato il riflettore sui cinque scrittori che, probabilmente, hanno avuto il maggior impatto sulla definitiva consacrazione della crime fiction italiana.
Detto questo… non ci resta altro da fare che andare alla loro scoperta.

Gli anni del successo
   

Sandrone Dazieri (1964):
Oltre ad essere scrittore è sceneggiatore di numerose fiction tv (tra cui ricordiamo RIS Roma e Squadra antimafia). Ha esordito nella narrativa nel 1999 con il romanzo Attenti al Gorilla, il primo di una serie noir che ha come protagonista un detective soggetto a sdoppiamenti di personalità,  che oltre ad essere omonimo dell’autore condivide anche parte della sua biografia.
Successivamente, con il volume Uccidi il padre (2014), si è dedicato ad una nuova serie incentrata sulla poliziotta Colomba Caselli e sul suo stravagante collaboratore Dante Torre, di cui è imminente l’uscita del terzo episodio.
Ha rivestito la carica di direttore della celebre collana dei Gialli Mondadori e quella  di direttore dei Libri per Ragazzi del medesimo gruppo editoriale. I suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi.

Marco Malvaldi (1974):
Ricercatore presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Pisa, ha esordito nella narrativa nel 2007 con il giallo La briscola in cinque pubblicato dalla casa editrice Sellerio.
Con questo romanzo ha dato il via alla serie del BarLume, di cui i personaggi principali sono il barista Massimo, gli anziani frequentatori del bar (Ampelio, Aldo, il Rimediotti e il Del Tacca) ed il commissario Fusco. Visto lo straordinario successo, a partire dal 2013 dai libri è stata tratta una serie televisiva intitolata I delitti del BarLume.
Il punto di forza delle opere di Malvaldi è rappresentato, oltre che dai personaggi, dallo spiccato senso dell’umorismo. Seguendo il percorso tracciato dal maestro Camilleri, che ha sdoganato un certo tipo di scrittura, l’autore ha fatto spesso ricorso allo strumento del dialetto che, nelle bocche degli anziani protagonisti, produce esiti esilaranti.  

Maurizio De Giovanni (1958):
Napoletano purosangue, nel 2005 partecipò a un concorso riservato a giallisti emergenti con un racconto ambientato nella Napoli degli anni trenta intitolato I vivi e i morti. Questo racconto, successivamente, divenne la base del romanzo Le lacrime del pagliaccio (edito da Graus nel 2006) che fu ripubblicato l'anno successivo con il titolo Il senso del dolore e rappresenta il primo episodio della serie di inchieste del Commissario Ricciardi. La caratteristica principale di questo poliziotto, da lui chiamata "il Fatto", è quella di poter percepire le ultime parole e sensazioni delle vittime di morta violenta e di scorgerne il fantasma sul luogo del delitto che si fa via via più evanescente.
A partire dal 2013, De Giovanni ha affiancato a quella di Ricciardi una seconda serie intitolata I bastardi di Pizzofalcone: un “police procedural” ispirato all'87º Distretto di Ed McBain, da cui è stata recentemente tratta una fiction televisiva di successo andata in onda su Rai 1.


Donato Carrisi (1973):
Dopo essersi laureato in giurisprudenza con una tesi su Luigi Chiatti, il Mostro di Foligno, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. Gli studi condotti hanno avuto un peso notevole nella genesi dei suoi romanzi: le indagini descritte nei libri sono frutto di un meticoloso lavoro di ricerca da parte di Carrisi, che ha trasfuso le sue conoscenze della materia nell'ambito della crime fiction.
Ha iniziato la sua fortunata carriera con Il suggeritore, il primo episodio dedicato all'investigatrice Mila Vasquez (Longanesi nel 2009), con cui ha vinto il Premio Bancarella.
In seguito, ha affiancato a questa serie un secondo ciclo imperniato sui personaggi di Marcus e Sandra, che comincia con il romanzo Il tribunale delle anime (2011).
All'attività di scrittore ha affiancato quella di giornalista – scrive per il Corriere della sera – e quella di sceneggiatore, sia per la tv che per il cinema.

Antonio Manzini (1964):
Prima di dedicarsi alla scrittura, ha lavorato come attore cinematografico e televisivo ed è stato sceneggiatore di alcuni film di successo (tra cui ricordiamo Come Dio comanda di Gabriele Salvatores del 2008).
Con Pista nera (Sellerio, 2013) ha dato il via alla fortunatissima serie di romanzi che ha come protagonista il Vicequestore Rocco Schiavone: un poliziotto romano trapiantato ad Aosta che ormai è diventato il beniamino di milioni di lettori. Burbero, cinico e sarcastico, amante del loden e delle Clarks (che indossa nonostante le ostili condizioni atmosferiche) questo personaggio è poco avvezzo ai compromessi ed agisce al di fuori degli schemi, scontrandosi spesso col potere.
Il grande successo di pubblico ha fatto sì Rocco Schiavone diventasse una serie televisiva di successo, trasmessa recentemente su Rai 2.

Ed eccoci arrivati alla fine…
Siamo partiti da Augusto De Angelis e dal suo Commissario De Vincenzi per approdare a quello che ormai è considerato il Rocco nazionale, ideato dalla fantasia di Antonio Manzini. Cos'altro resta da dire?
Il Giallo di casa nostra si sta dimostrando più vivo che mai, pronto ad accogliere sotto il suo mantello quegli autori che – utilizzando lo strumento della serialità – si dimostrano pronti a regalare al pubblico nuovi personaggi carismatici ed affascinanti... personaggi a cui, volente o nolente, chiunque finisce per affezionarsi.   




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