venerdì 2 marzo 2018

Krim norvegese, i 10 figli dei Fiordi



Qualche settimana fa vi parlai del Giallo Svedese che, di fatto, si è dimostrato il propulsore per tutta la letteratura scandinava portando alla ribalta scrittori che hanno conquistato l’editoria a livello planetario. Questa volta è il turno del Krim norvegese: un movimento che, partendo da una posizione subalterna, quasi si trattasse di una sorta di fratello minore della crime-fiction Made in Sweden, ha avuto una crescita inarrestabile trasformandosi in una delle principali realtà nell'ambito della narrativa poliziesca.

Per dare visibilità ad un genere occorre un punto di partenza: un personaggio carismatico che rivesta la duplice veste di iniziatore e di innovatore all'interno di un panorama letterario inflazionato da troppi epigoni dotati di scarsa originalità. Se in Svezia – come abbiamo visto – il ruolo di caposcuola va attribuito a Stieg Larsson, il Giallo Norvegese deve la sua straordinaria ascesa all'esplosione del fenomeno Jo Nesbø: uno scrittore di indiscusso talento che, nel giro di pochi anni, è arrivato a contendere la vetta delle classifiche di vendita ai più celebri autori statunitensi.
Dietro di lui ha avuto luogo una straordinaria fioritura di autori che, seguendo le orme del maestro, si sono imposti a livello mondiale giungendo a dare forza e consistenza ad una scuola ormai consolidata.
Se guardiamo il mercato italiano, nell'ultimo quinquennio sono numerosi gli autori norvegesi che vi si sono conquistati un posto al sole. Tre case editrici in particolare – Marsilio (con la collana GialloSvezia), Einaudi ed Iperborea – hanno dimostrato un insolito acume editoriale, facendoci prendere confidenza con autori precedentemente del tutto sconosciuti all'esigente pubblico di casa nostra.
In questo articolo, come di consueto, concentreremo la nostra attenzione sui 10 autori di spicco del Krim cercando, per quanto possibile, di fornire un affresco abbastanza esaustivo dell’intero movimento.



1) Jo Nesbø (1960): Considerato tra i più grandi autori del noir contemporaneo, deve il suo successo alla serie incentrata sul Harry Hole. Si tratta di un personaggio forte e abile nelle indagini, ma scontroso ed alcolista nella vita privata. La serie, cominciata nel 1997 con Il pipistrello, è arrivata all’undicesimo romanzo e si è ricavata un vasto seguito di fan in tutto il mondo. Le trame dei romanzi hanno una struttura davvero particolare: sono composte da più plot, che si intrecciano nel corso della narrazione fino al finale concitato e adrenalinico.

2) Anne Holt (1958): È una delle autrici più famose dell’intera Scandinavia. Giornalista di successo ed avvocato, è stata Ministro della Giustizia del governo norvegese per un biennio. Le trame dei suoi romanzi sono accattivanti e ben costruite, con personaggi particolari, e riescono a mantenere fino alla fine il dubbio sulla reale identità del colpevole. Tra le sue opere più celebri vanno citate Quello che ti meriti e Non deve accadere.
  
3) Karin Fossum (1954): Dopo aver esordito con una raccolta di poesie, si è fatta conoscere per i suoi romanzi polizieschi che hanno come protagonista il commissario Konrad Sejer. Queste opere, tradotte in tutta Europa, hanno riscosso il favore del pubblico ed hanno ispirato film e fiction televisive. Dal libro Lo sguardo di uno sconosciuto, ripubblicato con il titolo La ragazza del lago, è stato tratto il film diretto da Andrea Molaioli, vincitore di ben dieci premi David di Donatello.



4) Kjell Ola Dahl (1958): Scrittore e sceneggiatore, è considerato come il più raffinato tra gli autori di crime norvegesi. Il suo successo è legato ai romanzi basati sui personaggi di Gunnarstranda e Frolich: la serie, pubblicata in 14 paesi, ha ottenuto i più importanti riconoscimenti riservati al thriller nordico, tra cui il rinomato Glass Key. Tra i suoi libri, pubblicati nella collana GialloSvezia di Marsilio, vanno ricordati Un piccolo anello d’oro e Il corpo di ghiaccio.  

5) Thomas Enger (1973):  Con alle spalle un’intensa attività giornalistica, ha ideato i gialli incentrati sulla figura del cronista Henning Juul, un uomo segnato dalle cicatrici sul volto e nell'anima. Nei progetti dell’autore il personaggio dovrebbe essere protagonista di una serie di 6 romanzi. Il primo libro, Morte apparente, è stato premiato come il miglior esordio degli ultimi anni dalla stampa scandinava ed è stato pubblicato in ben 17 paesi.

6) Gunnar Staalesen (1947): Dopo la laurea in filosofia, ha lavorato nella sua città al teatro Nazionale. Molti suoi romanzi hanno per protagonista il detective privato Varg Veum: uno degli investigatori più emblematici del noir nordico, pieno di conflitti interiori e dotato di una scanzonata ironia. Diversi suoi libri sono stati oggetto di una trasposizione cinematografica. Tra le sue opere più importanti ricordiamo La donna nel frigo e Tuo fino alla morte, tradotti in Italiano grazie allo straordinario fiuto di Iperborea.

7) Vidar Sundstøl (1963): Dopo aver trascorso alcuni anni negli stati Uniti ha scritto la cosiddetta Trilogia del Minnesota, pubblicata in un unico volume da Einaudi nel 2015. La miniserie è composta dai romanzi La terra dei sogni – inserito nell’elenco dei 25 migliori thriller norvegesi di sempre –, I morti ed I corvi. Il protagonista, Lance Hansen, è una meticolosa guardia forestale che, nell'incantevole paesaggio che avvolge il Lago Superiore, riesce a ricostruire una lunga storia di delitti e legami di sangue tra Scandinavia e Minnesota. 


8) Samuel Bjørk (1969): Questo è lo pseudonimo di Frode Sander Øien, un poliedrico artista norvegese. Oltre ad essere un ottimo giallista, è infatti autore di pièce teatrali, musicista e cantautore; ha inoltre curato la traduzione di alcune delle opere di Shakespeare.
Ha ottenuto un eccezionale successo con La stagione degli innocenti, a cui ha fatto seguito La stagione del sangue.  I romanzi di Bjørk ruotano attorno ad una speciale unità investigativa di cui fa parte il poliziotto Holger Munch, un veterano sovrappeso, solitario e appassionato di enigmi. 

9) Jorgen Brekke (1968): Nonostante gli studi scientifici è sempre stato affascinato dalla scrittura, tanto da arrivare ad affiancare al suo lavoro di infermiere quello di giornalista. Con il suo primo romanzo, La biblioteca dell’anatomista, ha vinto il Premio Norli nel 2011 come miglior romanzo d’esordio. Il protagonista della vicenda, Singsaker, tornerà nei romanzi successivi, consigliati ad un pubblico che ama le storie un poco truculente che affondano le radici nel passato.

10) Torkil Damhaug (1958): Dopo aver studiato letteratura e antropologia si è dedicato agli studi in medicina ed ha lavorato come medico in istituti psichiatrici. Il suo debutto è avvenuto nel lontano 1996, ma la visibilità a livello internazionale è arrivata con il sesto romanzo: Il signore del fuoco, di cui sono protagonisti il commissario Horvath ed il suo amico giornalista Dan Levi. Il libro, che ha ottenuto il prestigioso premio Rivertonprisen (2011), è stato pubblicato in Italia da Atmosphere.

Dopo questa rapida panoramica, possiamo finalmente fare il punto della situazione.
Il mistery norvegese vanta una serie di caratteristiche intrinseche che lo differenziano sensibilmente dalle altre tipologie di thriller/noir europei.
Prima di tutto, dobbiamo parlare del connubio clima-paesaggio. L’ambientazione scandinava rappresenta infatti lo sfondo ideale per macabri delitti e complesse indagini poliziesche: gli inverni lunghi ed oscuri, sferzati dal gelido vento del Nord, ci restituiscono un’atmosfera capace di far presa sul più disincantato dei lettori.
Un altro elemento da tenere in dovuta considerazione è rappresentato dalle tematiche sociali che, frequentemente, vengono trattate all'interno della narrazione: razzismo, misoginia, diseguaglianze socio-economiche sono argomenti che molto spesso fanno capolino all'interno della trama gialla, donandole sostanza ed alcuni quarti di nobiltà.
Infine, non va sottaciuta l’importanza dei protagonisti dei romanzi. Al di là della serialità, che permette al lettore di affezionarsi al personaggio, i detective/poliziotti norvegesi – Harry Hole ne è l’esempio più calzante – sono tormentati ed interiormente straziati: uomini tutt'altro che perfetti, insomma, e che, proprio per questa loro innata umanità, risultano credibili e simpatici agli occhi di un pubblico che non ha più voglia di eroi indistruttibili e senza paura.

Gio*

Gli articoli relativi agli altri paesi scandinavi si trovano nella pagina della rubrica, che trovate cliccando sul mio nome (appena sopra).

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